Mercoledì 7 novembre, alle ore 16, nell’aula autogestita del Polo di Novoli si proietta “Detachment, il distacco”, film del 2011 diretto da Tony Kaye.
Il film inizia con una citazione di Camus And never have I felt so deeply at one and the same time so detached from myself and so present in the world, tradotto in “non mi sono mai sentito allo stesso tempo così distaccato da me stesso e così presente nella realtà”. La storia si svolge in tre settimane in un liceo statunitense di una delle tante aeree periferiche degli Stati Uniti in progressivo degrado culturale e sociale prima che economico: adolescenti violenti e senza speranza predestinati al fallimento e all’emarginazione sociale sono la scoria prodotta da una società in cui i genitori hanno perso cognizione del pur minimo senso della vita.
Il protagonista Henry Barthes è un insegnante supplente prigioniero del suo passato di bambino che ha subito il suicidio della madre rimasta sola a crescerlo. Henry si prende cura del nonno con cui è cresciuto dopo il suicidio della madre, il quale, in seguito a quell’evento, ha perso il senno.
Durante lo svolgimento del film emerge un fatto inconfessabile: la madre si è suicidata a causa del male di esistere originato da una violenza subita dal padre da bambina. Questa colpa angustia il nonno senza più memoria, ma con la consapevolezza interiore di essere causa del male della figlia.
Il resto lo saprete guardando il film…