Ormai da 2 anni, lo Spazio Autogestito promuove attività politiche e culturali, volte a rompere la grigia realtà del polo di Novoli, privo di spazi aggregativi, di scambio e confronto. L’esigenza di non vivere l’università come una fabbrica di lezioni ed esami e l’impossibilità di creare socialità ha portato all’occupazione di un’aula, nel 2010, e ha inaugurato l’esperienza dello Spazio. Un’esperienza che attraverso l’azione quotidiana in facoltà ha portato avanti i valori dell’autogestione per i 6 mesi dell’occupazione e anche dopo la“concessione” da parte dell’università, spostando così lo Spazio nell’aula 0.06 dell’edificio D/5. L’attività e le iniziative non si sono fermate ma anzi sono aumentate: infatti anche inquesto semestre ci sono state proiezioni di film e documentari, presentazioni di libri (Non per odio ma peramore, Stadio Italia…) e dibattiti diapprofondimento come sulla Turchia e la rivolta di Gezy Park.
Adesso, conla riapertura del D/5, lo Spazio è stato chiuso con una sbarra di ferro in seguito ad un incidente provocato da studenti esterni all’organizzazione della nostra festa del 22 Novembre. Giovedì scorso le istituzioni universitarie attraverso vie ufficiose hanno chiesto agli studenti dello spazio il rimborso dei danni causati alla serata del 22 dicembre: l’entità dei danni (pari a 5675 euro) è una chiara dimostrazione da parte delle istituzioni universitarie di voler chiudere lo spazio autogestito.
Chiudere lo spazio autogestito vuol dire negare agli studenti uno spazio di aggregazione e confronto, vuol dire negare agli studenti uno dei pochi spazi di socialità presenti nella nostra università.
Per la riapertura dello spazio autogestito!
Per la difesa di tutti gli spazi !
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